Dei Consolati Italiani all’estero. Questo qui sotto e’
l’orario di apertura al pubblico del Consolato di Nairobi (ma mi ricordo che anche quello di Houston aveva orari simili):
Lunedi’-Venerdi: 10:30 AM-12:30 PM
Giovedi’: chiuso.
Due ore al giorno, escluso il Giovedi’. Ora, io posso capire
che ci sia tanto lavoro amministrativo da fare. Gli addetti consolari,
sicuramente sotto-organico, hanno bisogno di tempo e di concentrazione, e non
possono dedicare piu’ di due ore al giorno a rispondere alle castronerie dei
connazionali e/o a spiegare che i visti per l’Italia vengono rilasciati ai
Somali (si, Somali) che hanno il passaporto blu, ma non a quelli che ce l’hanno
verde (giuro che quando torno, faccio una foto all’Avviso Importante). Arrivo a
capire persino la presenza di un Carabiniere in divisa all’ingresso del Consolato, che
controlla le borse e ti fa passare sotto i raggi (sebbene lo stesso controllo
sia stato gia’ fatto all’ingresso del palazzo). Pero', quello che proprio non arrivo a
capire e’ perche’ ti guardino dall’alto in basso, sgranino gli occhi quando fai
domande apparentemente pertinenti e poi ti rimandino a casa, SEMPRE, con un
nulla di fatto. Nello specifico, io ci sono andata con le seguenti domande:
1)
T: “Come faccio a trasferire i nostri nominativi
dall’AIRE di Houston all’AIRE di Nairobi ?”
Addetta Consolare: “Ma scusi, Lei da quanto tempo e’ qui a
Nairobi?”
T: “Da agosto”
Addetta Consolare: “E perche’, da agosto, decide solo ora di
venire a comunicarci che sta qua?”
Addetta Consolare: “Ma
lei, prima di lasciare Houston, ha comunicato al Consolato di Houston che
sarebbe venuta a Nairobi?”
Addetta Consolare: “Comunque per adesso se lo scordi, siamo
tutti impegnati con le elezioni, se ne riparla a marzo”
2)
T: “Quindi, se ho capito bene, non potremo
votare alle imminenti elezioni?”
Addetta Consolare: “Ma che e’ matta? Se lo scordi”
3)
T: “ Mio figlio e’ nato in Texas, ha passaporto americano,
ma adesso vorrei fargli anche il passaporto italiano. Ho gia’ fatto la
trascrizione del certificato di nascita presso il Comune di Firenze.”
Addetta: “ Si puo’ fare, mi serve copia di
tutto, ma se ne riparla a marzo, ora ci son le elezioni”
4)
T: “Mia figlia e’ anche lei nata in Texas e
vorrei farle il passaporto italiano, ma non ho ancora fatto la trascrizione del
certificato di nascita”
Addetta : “ Male, perche’ non l’ha fatta?
Bisogna che il Consolato di Houston proceda alla trascrizione del certificato
di nascita. Per caso ha lasciato una copia del certificato di nascita di sua
figlia presso il Consolato di Houston?
T: “No, veramente non l’ho lasciata....(avrei voluto anche dirle che per la trascrizione di Riccardo ci sono voluti 7 mesi, e che speravo che a Nairobi si potesse fare una cosa piu' veloce ”
Addetta: “Male, in ogni caso se ne riparla
a marzo”
5)
T: “In vista delle prossime elezioni qui in
Kenia, il consolato fa delle raccomandazioni ai connazionali? Intendo dire,
consigliate di lasciare il paese?
Addetta: “No, il Consolato non raccomanda
nulla. La situazione non e’ tale da fare raccomandazioni di quel genere”
T: “No, perche’ vede, io sono incinta (e
mostro il pancione). Se devo partire, devo partire prima delle elezioni,
perche’ poi non posso piu’ volare. A quel punto non posso neanche rientrare in
Kenia e quindi devo per forza partorire altrove “
Addetta: “Ahhh, ma allora per Lei la situazione e’
tale da raccomandarLe di partire, portandosi dietro anche gli altri figli.”
Io, colpita e affondata. L’addetta
consolare, invece, spera di essersi
risparmiata un sacco di lavoro.
Altro che marzo, qui se ne riparla a
giugno!
Baci consolari,
T.
Baci consolari,
T.
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